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Author: admin

In questi ultimi tempi si sente spesso nominare il sisma bonus ma siamo in un periodo di confusione per quanto riguarda i bonus, gli incentivi, le detrazioni….quindi vorremmo fare un po’ di chiarezza.

Il sisma bonus, come suggerisce il nome stesso, si riferisce solamente all’aspetto relativo all’antisismica: importante trattare questo argomento con le dovute cautele e attenzioni.

Il Sisma bonus si rivolge tanto alle aziende quanto ai privati sia per la casa adibita ad abitazione principale che a qualsiasi immobile di tipo abitativo.

É un contributo notevole per affrontare questo tipo di interventi che in alcuni casi potrebbero risultare, è il caso di dire, di vitale importanza.

Il Sisma bonus di sui parliamo in questo articolo è l’incentivo pensato per la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente nelle zone sismiche 1, 2 e 3 (con riferimento all’ordinanza del consiglio dei ministri n.3274 del 20 marzo 2003).

Una cosa importante è che tra le spese detraibili ci sono anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili

Esistono tre tipologie di Sisma bonus alle quali si può far riferimento:

  • ordinario (aliquota del 50%),
  • con singolo o doppio salto di classe di rischio sismico (con aliquote dal 70% all’85%)
  • Eco sisma bonus, con aliquote di detrazione sino all’85%

Il Sisma bonus può essere convertito in credito di imposta cedibile, o può essere fruito tramite lo sconto in fattura.

Ovviamente ci sono alcune clausole sugli interventi affinché il Sisma bonus venga riconosciuto.

Noi di Marcheluzzo s.r.l. mettiamo a disposizione conoscenza ed esperienza per risolvere gli aspetti tecnici: intervenendo con rinforzi strutturali rendiamo sicuri gli edifici e assicuriamo il riconoscimento del Sisma Bonus.

Marcheluzzo srl è un’azienda che da anni lavora sul rifacimento dei tetti, sulla bonifica dell’amianto e, più in generale, si occupa di lattoneria in tutte le sue sfaccettature.

Grazie a queste competenze siamo stai contattati per la costruzione degli spogliatoi adiacenti alle strutture sportive di Caldiero.
Un lavoro davvero appassionante: partendo dal terreno livellato è stara gettata la platea di cemento.
Un lavoro davvero appassionante: partendo dal terreno livellato è stara gettata la platea di cemento.

In quella fase noi di Marcheluzzo srl eravamo in azienda a costruire i pilastri strutturali che avremmo poi assemblato direttamente in loco.

Appena la base è risultata pronta, infatti, abbiamo portato il materiale, opportunamente verniciato, e abbiamo iniziato a costruire lo scheletro del fabbricato.
Ogni giorno che passava lo stabile prendeva sempre più forma ed era emozionante rendersi conto che in poco tempo sarebbe stato ultimato.

Una volta finiti i pilastri, siamo passati ai pannelli per chiudere completamente gli spogliatoi, per separare le stanze, le docce, i bagni etc..
Contemporaneamente un team di professionisti lavorava con noi per procedere con la posa dell’impianto idraulico ed elettrico.
A copertura del fabbricato sono stati posizionati i moduli fotovoltaici per poter produrre l’energia elettrica necessaria alla struttura, o almeno una buona parte di essa, da una fonte ecologica e rinnovabile.

Tutto questo procedimento ha avuto una durata davvero ridotta se si pensa che dalla platea al “chiavi in mano” sono passati solo 3 mesi.

Un lavoro un po’ diverso dal solito, ricco di soddisfazione proprio per la rapidità con cui, sotto le nostre mani, si vedeva sorgere da zero un edificio…se poi pensiamo che è rivolto ai più giovani che sono il nostro futuro, l’orgoglio che proviamo è ancora maggiore.


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Siamo stati contattati dalla DAB Pumps, un’azienda di Padova che ha anche una sede in Toscana.

Ci hanno commissionato un lavoro corposo, che ci vedrà impegnati circa tre mesi per intervenire sulla copertura del loro edificio.

La dimensione del tetto fa già capire l’importanza dell’opera visto che parliamo di un’area di circa 16000 mq.

Oltre alla dimensione del tetto da modificare, c’è un altro aspetto che rende questo lavoro per noi davvero interessante ed è il fatto che sopra ad esso il cliente ha chiesto di installare un impianto fotovoltaico da 1 MegaWatt.

Abbiamo quindi da curare due aspetti:

da un lato il materiale del tetto per garantire una buona prestazione termica, quindi un buon isolamento e allo stesso tempo una buona ventilazione del tetto.

Dall’altro abbiamo bisogno di un materiale che sia in grado di supportare il peso dei moduli fotovoltaici e che ci permetta di lavorarlo comodamente secondo le nostre esigenze.


Proprio per questo motivo abbiamo deciso di sostituire il vecchio fibro cemento ecologico di cui era composto il tetto con un materiale moderno e che rispecchia le caratteristiche che sono fondamentali per questo cantiere ovvero il TEK 28 in Aluzinc.

Abbiamo da smaltire circa 200 tonnellate di materiale ma lo sostituiremo con questo profilo che è dotato di uno strato isolante già di suo, consentendo non solo l’isolamento termico ma anche una importante riduzione della condensa.


La caratteristica che per noi è importante di questo materiale è la sua resistenza ai carichi che significa che non avremo problemi a installare i moduli fotovoltaici su questa copertura.

Siamo davvero orgogliosi di essere stati chiamati sui tetti toscani per poter realizzare, con la nostra esperienza, un tetto fotovoltaico isolato e dalle notevoli prestazioni .

Tezze di Arzignano (VI) – Luglio 2017

Questo intervento è stato il classico lavoro su un capannoncino con travi ad Y, cupolini in amianto e controsoffitto interno. L’idea del committente era quella di eliminare definitivamente il problema amianto, anche per la sicurezza dei suoi lavoratori ed in più sfruttare l’occasione per installare dei moduli fotovoltaici che coprissero gran parte del suo fabbisogno energetico.

Il sito dove sorge il fabbricato è qualificato come zona agricola e perciò il comune aveva prescritto una serie di attenzioni tra cui quella che se si fosse scelta come soluzione il pannello sandwich o la lamiera, che fosse color rosso siena e che la superficie fosse per quanto possibile interamente coperta dall’impianto, per non lasciar svelare troppo il nuovo manto così diverso dalle tecniche costruttive tradizionali.

Si è studiata una soluzione che permettesse di ottenere un discreto isolamento termico con una lamiera zincata coibentata 8/10 mm ed un pannello sandwich all’intradosso.

L’estradosso delle travi è stato rivestito e protetto con guaina per evitare il deterioramento dello stesso calcestruzzo, a causa degli agenti atmosferici.

Lungo il camminamento centrale a servitù delle future manutenzioni programmate dell’impianto, è stata assicurata la messa in sicurezza permanente con una linea vita centrale, con attacchi specifici per lamiera grecata e dispositivi puntuali di tipo A antipendolo in corrispondenza delle zone critiche.

Sul lato corto è stata posizionata infine una scala a pioli a norma, alla marinara con gabbia di protezione, che permette l’accesso in copertura.

Il tutto è stato realizzato con estrema diligenza e prudenza, sempre più spesso si sentono fatti di cronaca, che purtroppo lasciano senza parole, di incidenti in cantiere anche mortali.

Si è parapettato il perimetro per evitare la caduta dal bordo, per i pannelli di controsoffitto si è utilizzata una piattaforma a pantografo (lavorazioni compiute, per quanto possibile, negli orari/turni di pausa dell’azienda proprietaria o delimitando e vigilando l’area di volta in volta), si sono usate nuove torrette certificate alte 2 metri che tengano alzata la linea vita provvisoria, riducendo così il tirante d’aria di caduta dei cordini con i quali si tengono ancorati gli operatori.

In questo modo aumentiamo la protezione dei nostri dipendenti e ci sentiamo tranquilli di operare senza pericoli; come da normativa la sicurezza in cantiere.

Realizzato febbraio - aprile 2017

RIQUALIFICAZIONE COPERTURA IN CEMENTO AMIANTO – Sandrigo (VI)

Febbraio – Aprile 2017

Lavoro particolarmente impegnativo sia per la dimensione del fabbricato oggetto d’intervento, circa 6.000 mq in pianta, sia per la conformazione intrinseca della copertura stessa costituita da elementi che si discostano dallo standard dei classici capannoni.


13 travi parallele l’una all’altra, di sezione del tipo alare curva, alle quali poggiano fasce di c.a. portante e calpestabile che proseguono anch’esse curve verso il centro dell’interasse tra le travi stesse. Qui, ad un’altezza di 1,20 m dalla base del tegolo, piano di calpestio durante le fasi di lavorazione, si aprono di fila una serie di lucernari 80×80 cm, non continui tra di loro ma intervallati da costoloni in c.a. strutturale.


La cantierizzazione è stata studiata in maniera dettagliata, anche in contatto con lo Spisal di competenza, per non incorrere nell’insorgenza di successive problematiche ed ogni tipo di disguido in cantiere:

– si sono dovuti prevedere 3 posizionamenti della gru, per agevolare la movimentazione dei carichi;

– si sono realizzati su misura telai metallici di 5,00 m (tanto è l’interasse delle travi) per consentire lo scavalco ed il passaggio trasversale;

– si sono installati lungo tutto il perimetro i parapetti di sicurezza;

– per ancorare le linee vita longitudinali, senza dover forare le travi in corrispondenza della gola, possibile causa di infiltrazioni, si sono utilizzate piastre certificate del tipo permanente per lamiere grecate, da fissare preventivamente alla struttura sottostante.


Così procedendo, nonostante sia stato non poco complesso lavorare su cupolini di queste dimensioni, con il pericolo di scivolamento, per la forte inclinazione delle lastre curve, siamo riusciti a completare il lavoro di rimozione amianto e ricopertura, nonché di sostituzione dei lucernari, sia quelli curvi all’estradosso della

struttura, sia i velari piani all’intradosso.

Il sito dove è stato costruito il capannone presentava 2 fattori a cui prestare particolare attenzione per riuscire a salvaguardare un risultato a regola d’arte duraturo nel tempo:

– la zona dove insiste è spesso colpita da fenomeni temporaleschi con grandine e forti venti (che avrebbero potuto danneggiare i policarbonati, come già in passato, od esser causa di non poche infiltrazioni) e per questo abbiamo progettato ed installato, anche su specifica richiesta del committente, un sistema ad hoc con una rete antigrandine sopra i lucernari, che fungesse anche da anticaduta per la messa in sicurezza permanente;

– nelle vicinanze del fabbricato è presente una discarica, causa, con i suoi rifiuti a cielo aperto, di una straordinaria concentrazione di piccioni nell’area circostante, oltre che di un inquinamento atmosferico altamente corrosivo; per risolvere queste complicazioni si è studiata la posa di materiali di comprovata resistenza come l’acciaio inox e le lamiere in alluminio 12/10 mm con verniciatura PUR 60 micron.

Durante i lavori, poi, sono stati predisposti n. 2 campionamenti MOCF personale ed ambientale per assicurare la piena sicurezza dell’intervento, la corretta esecuzione e quindi l’assenza di fibre disperse nell’aria, sia per la salute dei nostri dipendenti che per quella del personale assunto dalla ditta committente che ha potuto, con le dovute attenzioni, proseguire il lavoro all’interno dello stabile.

Qualche dato:

755 ml di lattoneria in alluminio preverniciato

1250 ml di guaina di protezione delle travi

1530 mq di rete anticaduta, antigrandine

1530 ml tubo in alluminio anodizzato

1650 ml di profili fustellati in acciaio inox aisi 441 sp. 10/10 mm

1830 lastre in policarbonato alveolare curvo sp. 20 mm e policarbonato velario

5730 mq di lamiere grecate calandrate in alluminio preverniciato 12/10 verniciatura PUR 60 micron

85000 kg di amianto smaltito

E’ ora disponibile l’aggiornamento del Nostro Curriculum aziendale

con alcuni dei Nostri clienti e dei Lavori eseguiti negli utlimi anni,

l’organigramma aziendale ed alcuni dei consulenti dei quali ci avvaliamo

per offrire sempre il prodotto più idoneo alle esigenze dimostrate

e poter seguire il cliente passo passo.

 

L’ultimo aggiornamento dell’Agenzia delle Entrate è di Marzo 2016.

L’ultima legge di stabilità (legge n. 208 del 28 dicembre 2015) ha prorogato al 31 dicembre 2016 la possibilità di usufruire della maggiore detrazione Irpef (50%), confermando il limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare (cioè si detrae in 10 anni il 50% di una spesa sostenuta di 192mila euro).
Dal 1° gennaio 2017 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro per unità immobiliare.

Nell’ambito della Ristrutturazione o Manutenzione straordinaria per singole unità abitative e della semplice Manutenzione ordinaria per le parti comuni dei condomini, tra gli altri interventi agevolati c’è anche quello di RIMOZIONE AMIANTO dalla coperture abitative o pertinenze.

Marcheluzzo srl ti libera da questo peso e può consigliarti la soluzione migliore alla tue esigenze, anche per la successiva ricopertura, che se prevista con opportuni materiali risulta detraibile al 65%.

 

La lista degli interventi detraibili, però, in cui la Marcheluzzo srl può aiutarti è molto lunga: installazioni di cancelli, inferriate, lucernari, impianti fotovoltaici, realizzazione ex-novo di box auto o garage, rifacimento grondaie, opere finalizzate alla sicurezza statica e antisismica, rifacimento del tetto.

 

scarica la Guida dell’Agenzia delle Entrate sulle Ristrutturazioni edilizie

 

Ricordiamo, invece per le imprese, a proposito della bonifica dell’amianto che, oltre al Bando Isi Inail di cui la prima fase si è appena conclusa, nel Collegato ambientale alla Legge di Stabilità è stato approvato un emendamento che prevede un credito di imposta del 50% per interventi di bonifica anche su beni e strutture produttive.

 

Scarica la guida dell’Agenzia delle Entrate sulle Agevolazioni fiscali per il Risparmio energetico

Vai all’Approfondimento sul Risparmio energetico

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