SMALTIMENTO AMIANTO E MICRO RACCOLTE

Tra le nostre specializzazioni annoveriamo la bonifica dell’amianto e la rimozione dei pannelli di eternit.

Questi materiali possono provocare gravi danni alla salute e devono essere trattati rispettando precise norme operative.

La nostra azienda ha conseguito l’autorizzazione regionale n°20981/2009 ed è iscritta all’Albo Gestori Rifiuti di Venezia al n°VE14098.
Siamo in grado di affrontare tutte le problematiche inerenti alla rimozione, il trattamento e lo sconfinamento dei manufatti contenenti amianto valutando il grado di pericolosità del sito e la tecnica di bonifica più idonea.

RIMOZIONE E BONIFICA DI AMIANTO

Sappiamo oramai da tempo che per lo smaltimento dell’amianto dobbiamo contattare soltanto ditte specializzate in quanto è un materiale che risulta essere cancerogeno se inalato.

L’amianto è una sostanza di natura minerale a base di silicio, in grado di formare fibre molto flessibili resistenti al calore e chimicamente inerti.

E’ stato utilizzato nel passato per le sue proprietà isolanti, sia nelle coibentazioni, sia in materiali compositi (ad esempio l’eternit per le coperture dei tetti).

Le fibre e la polvere di amianto se inalate, sono però cancerogene.

Nel 1992 l’Italia per prima in Europa ha introdotto il bando completo dell’amianto; per questo motivo oggi  si rimuove e si smaltisce con particolari precauzioni. E’ ormai certo che il rischio d’esposizione non interessa solamente i lavoratori che operano su materiali contenenti amianto: infatti si riscontrano effetti nocivi anche su tutte quelle persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di manufatti.

La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall’eventualità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell’ambiente.

Queste fibre piccolissime possono essere inalate da chiunque si trovi nei dintorni. Il criterio più importante da valutare in tal senso è la friabilità dei materiali. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna. Questo è vero soprattutto se si sottopongono i materiali di amianto a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni d’acqua. Inoltre la friabilità può aumentare se le lastre si possono facilmente danneggiare nel corso d’interventi di manutenzione o da parte degli occupanti dell’edificio, se sono collocati in aree accessibili.

In poche parole: perchè le sue fibre possono essere respirate. Le sue fibre, infatti, sono talmente sottili che l’organismo non riesce a smaltirle.
Queste particelle si depositano anche per venti o quaranta anni, negli alveoli polmonari dando in molti casi sfogo a varie forme di tumore dell’apparato respiratorio.
La pericolosità sta nell’usura del materiale: dal momento che è stato bandito in maniera definitiva nel 1992, perciò qualunque manufatto in amianto ad oggi come minimo avrebbe venti anni. Trascorsi così tanti anni e con l’aggravarsi dell’inquinamento atmosferico sono sorti i primi problemi relativamente a questo tipo di manufatti. Infatti le piogge tendono a disgregare la matrice cementizia dell’impasto cemento- amianto. La sua continua erosione di questo impasto aumenta la porosità delle lastre e le fibre d’amianto che prima ben inglobate nel cemento.
Le particelle così disgregate si disperdono nell’ambiente diventando ben presto una minaccia per la salute dell’uomo.

I manufatti di amianto compatto vengono definiti anche a matrice compatta. Si tratta di quei prodotti che hanno una matrice solida e stabile che può essere il cemento o il vinile, mescolati ad una parte di fibre di amianto (cemento-amianto, vinil-amianto).
Generalmente si riscontra una percentuale dell’80/90% di cemento ed un 10/12% circa di fibre di amianto. Si ritiene che l’amianto a matrice compatta sia meno pericoloso rispetto all’amianto friabile sia perché le sue fibre sono legate in maniera più stabile che perchè contengono una minore percentuale di amianto. Appartengono a questo gruppo materiali come le lastre, cassoni dell’acqua, tubi, canne fumarie …etc…

No. I tecnici hanno calcolato, su luci normali pari a circa 2metri (1 lastra), una portanza di 80kg/mq per lastre in buone condizioni, quindi non compatibili con la pedonabilità. I valori ovviamente scendono per lastre ammalorate. Occorre quindi attenzione perché l’eternit nasconde le proprie criticità ed è pertanto assolutamente vietato camminare sulle lastre a meno che esse non siano la semplice ricopertura di un sottostante solaio portante.

Non ci sono costi fissi a parte le spese per le pratiche all’ASL ed il trasporto, perché ogni lavoro ha le sue difficoltà che vanno valutate caso per caso. La valutazione sarà effettuata anche in base alla quantità e alla tipologia dei manufatti che siano esse lastre, cassoni, tubi o canne fumarie, percheè il costo per il conferimento in discarica è differente.

Non ci sono costi fissi a parte le spese per le pratiche all’ASL ed il trasporto, perché ogni lavoro ha le sue difficoltà che vanno valutate caso per caso. La valutazione sarà effettuata anche in base alla quantità e alla tipologia dei manufatti che siano esse lastre, cassoni, tubi o canne fumarie, perché è il costo per il conferimento in discarica è differente. Generalmente viene prima conferito ad una discarica autorizzata a ricevere tali materiali già inertizzati e confezionati. La stessa si occuperà di spedire tale materiale ad un’altra discarica che in maniera definitiva si occuperà al sotterramento in siti autorizzati. L’amianto non può essere recuperato, ma solo smaltito. Generalmente il prezzo diminuisce in proporzione alla quantità.A questo punto serve sapere quanto può pesare l’amianto.Con una stima approssimativa, parlando di lastre in eternit, quelle ondulate per capirsi, in condizioni asciutte e piuttosto pulite non con troppi licheni o terra, hanno un peso approssimativo di 15kg al metro quadrato.

Si possono conferire i rifiuti di amianto o contenenti amianto soltanto in due realtà:

  • in discarica per rifiuti pericolosi, dedicata o dotata di cella dedicata,
  • in discarica per rifiuti non pericolosi, dedicata o dotata di cella monodedicata nella quale possono essere conferiti sia i rifiuti individuati dal codice CER 17.06.05 (materiali da costruzione contenenti amianto) sia le altre tipologie di rifiuti contenenti amianto. In questo caso si devono tassativamente sottoporre i rifiuti a processi di trattamento finalizzati al contenimento del potenziale inquinante. Si parla a questo proposito di stabilizzazione, solidificazione in matrici stabili e non reattive, incapsulamento, o infine, trattamento con modificazione della struttura cristallina

Ai sensi del D.Lvo 152/2006 (testo unico per l’ambiente) le imprese che operano sui materiali contenenti amianto devono possedere i seguenti requisiti:

  • Possedere l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per le categorie 10A (abilita alla rimozione del solo amianto) e/o 10B (abilita alla rimozione di amianto friabile e di tutti i tipi di amianto). Queste abilitazioni non autorizzano al trasporto su strada dei materiali, attività per la quale occorre avere anche la categoria 5 del medesimo Albo.
  • Avere in organico un responsabile con la qualifica di Dirigente Amianto che abbia frequentato con esito positivo il corso di formazione di 50 ore previsto dalla normativa.
  • Utilizzare maestranze debitamente formate, in possesso della qualifica di operatore per bonifica amianto rilasciata dopo aver positivamente frequentato il corso di formazione di 430 ore previsto dalla normativa. Le stesse maestranze devono essere sottoposte a sorveglianza sanitaria obbligatoria.

Non ci sono costi fissi a parte le spese per le pratiche all’ASL ed il trasporto.
Ogni cantiere ha le sue difficoltà che vanno considerate caso per caso. Si effettuerà una valutazione del lavoro richiesto in base anche alla quantità e alla tipologia dei manufatti: possiamo dover smaltire lastre, cassoni, tubi o canne fumarie e il costo per il conferimento in discarica è differente. Generalmente Marcheluzzo srl conferisce il materiale ad una discarica autorizzata a ricevere tali rifiuti dopo averli inertizzati e confezionati. Questa discarica spedirà tale materiale ad un’altra che, in maniera definitiva, si occuperà del sotterramento in siti autorizzati. Non si può recuperare l’amianto quindi va ma solo smaltito. Generalmente il prezzo diminuisce in proporzione alla quantità.
A questo punto serve sapere quanto può pesare l’amianto.
Con una stima approssimativa, parlando di lastre in eternit, quelle ondulate per capirsi, in condizioni asciutte e piuttosto pulite non con troppi licheni o terra, hanno un peso approssimativo di 15kg al metro quadrato.