Obbligo rimozione amianto entro il 2025

Amianto : tutti gli stati membri dell’Unione Europea entro il 1° luglio 2025 dovranno provvedere alla rimozione di coperture e più in generale di qualsiasi prodotto a base di amianto. Anche lo Stato Italiano in quanto membro dell’Unione dovrà provvedere ad adeguarsi alla normativa, sostenendo e promuovendo la bonifica dell’amianto.

Direttiva CEE

Ma l’obbligo di rimozione e smaltimento amianto scaturisce anche da una direttiva CE che stabilisce precise tutele a favore dei lavoratori esposti all’amianto. Precisamente il regolamento UE 2016/1005, che pur se datato, stabilisce che tutti gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno provvedere alla rimozione dei “prodotti” di amianto entro il 1 luglio 2025.

Infine il Parlamento europeo, con la direttiva 2009/148/CE, si è pronunciato a tutela dei lavoratori esposti all’amianto. Il Senato Italiano ha recepito tale linea guida con un Ddl (n.778). L’intervento bonifica deve essere posto in atto in qualunque caso entro il 1 gennaio 2024. La violazione di tale obbligo è punita con la pena di reclusione non inferiore a un anno.

Recentemente il Parlamento europeo ha approvato alcune modifiche riguardo la direttiva europea. In particolare ha abbassato ulteriormente i limiti di soglia invitando i paesi membri ad: “abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, oppure a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili“.

Ditte autorizzate a rimozione, bonifica e smaltimento amianto.

Per le operazioni di bonifica e smaltimento amianto è necessario rivolgersi a una ditta autorizzata allo smaltimento amianto. Avvalersi di professionisti regolarmente iscritti all’Albo Gestori Ambientali nella Categoria 10A o 10 B secondo quanto regolamentato dall’articolo 212 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 è nell’interesse dell’utente finale.

Soltanto le ditte come la Marcheluzzo Srl autorizzate alla rimozione, bonifica e smaltimento amianto, possono svolgere tali opere in sicurezza e seguire il protocollo affinché l’edificio, l’abitazione o il capannone non risultino a rischio.

Il trasporto in discarica, in particolare, consistendo nel conferimento in discarica di rifiuti speciali, prevede l’accesso al sistema SISTRI.